ANDREA ARMAGNI


2010.

La “LINEA” è un segmento di retta compresa fra due suoi punti. Questa ricerca del 2010 è ben diversa da quella degli anni ’80. Si compone di singole immagini che si disarticolano dalla linea, elemento primo, conferendo una accentuazione < mentalistica > sconosciuta alla percezione. Una linea che procede in modo coerente imponendo la sua forza tra l’immagine di fondo e la visione dall’esterno. Io che sono osservatore artefice sono proiettato nell’incondizionato regno della libertà. La linea non può sfuggire, le impressioni vaghe e generiche si possono correggere con altre più pertinenti e personali. Una chiave univoca di lettura che chiamo < significato >

IL COMPITO DELL'ARTE NON E' RIPRODURRE IL VISIBILE MA RENDERE VISIBILE L'INVISIBILE.
P. Klee

La serie “PATCHWORK” è composta da riquadri di cartoncino dalle diverse dimensioni uniti in un formato unico su cui ho applicato frammenti di carta bianca con l’intento di far coabitare linee rette con sfumature. Uno spazio vitale necessario allo sviluppo del dialogo fra loro.

Pittura su carta

“AUCELLUS” è una parola latina che significa uccello. Dal rivestimento di piume caratteristica degli uccelli è iniziata questa proposta creativa. Intervenendo sulla parte alta della piuma ho realizzato una testa di uccello con piccoli frammenti di carta. Abbinare visivamente due elementi particolarmente affini è operazione di “sintesi” ben più impegnativa di una classica rappresentazione dell’animale. Una capacità selettiva di sintesi che necessita qualità nel descrivere il “tutto” con “poco”.

Tecnica mista su carta

“IO SONO INFINITO” Cosa necessaria e principale è il “vuoto” centrale nel quadro perché solo in esso ci può essere movimento. Il vuoto ti permette di viaggiare in condizioni riservate mantenendo l’anonimato. Mentre i lati esterni del quadro rappresentano ciò che vogliamo lasciare per intraprendere il proprio tragitto interiore.

IL VUOTO NON E' IL NULLA MA UN CAMPO DI POSSIBILITA'.
L. K. Okakura

Collage su legno